Lupi chiede smentite ufficiali ma conferma l’assoluta insostenibilità per il territorio di ulteriori fenomeni di degrado sociale
Un incontro chiarificatore per “segnalare la crescente preoccupazione che sta sorgendo tra i cittadini a causa della non smentita possibilità di insediamenti di campi nomadi” nei territori attigui a Monterotondo.
Lo torna a chiedere il sindaco Lupi al prefetto di Roma Achille Serra, anche a nome degli altri sindaci del territorio da cui è stato espressamente delegato, considerato che ad una prima richiesta in tal senso non è giunta alcuna risposta e che, ad oggi, come scrive il sindaco nella missiva, “non sono valse le assicurazioni da me fornite con l’affissione di manifesti con i quali, tra l’altro, si preannunciavano diffide nei confronti di chi avesse continuato a diffondere notizie prive di fondamento e capaci di generare turbative all’ordine pubblico”.
Nel confermare “l’assoluta insostenibilità da parte del territorio di ulteriori fenomeni di degrado sociale che eventuali insediamenti di campi nomadi potrebbero determinare” e nel segnalare al Prefetto che, nonostante le assicurazioni, è in atto una raccolta di firme organizzata da associazioni e comitati di quartiere, il sindaco di Monterotondo ribadisce la forte preoccupazione anche per i rischi di “strumentalizzazioni che possono scaturire in forma di intolleranza e di protesta”.
“Restiamo in attesa che la richiesta di incontro venga accolta - dichiara poi il sindaco - così da poter ricevere notizie certe dalle autorità preposte.
In assenza di riscontri oggettivi non posso far altro che ribadire da un lato le ragioni del nostro territorio e i rischi oggettivi di emergenza sociale ai quali esso è già esposto, dall’altro la diffida nei confronti di chiunque a creare e diffondere notizie pericolose per l’ordine pubblico o comunque in grado di generare immotivate situazioni di forte preoccupazione tra i cittadini”.
Già a seguito dell’incontro tenutosi il 25 maggio scorso (a cui oltre al sindaco Lupi avevano partecipato i sindaci di Guidonia, Tivoli, Fonte Nuova, Palombara Sabina e Sant’Angelo Romano) i convenuti avevano sollecitato il prefetto Serra, il sindaco di Roma, le autorità regionali e provinciali ed il Ministero degli Interni ad estendere all’hinterland romano la partecipazione al “Tavolo di lavoro” che discute l’emergenza sociale e di sicurezzaa Roma.
“E’ evidente che la situazione di disagio denunciata per la città di Roma è assai più grave nei territori da noi rappresentati - avevano scritto i sindaci nella missiva inviata in quella occasione - considerato che negli ultimi anni sono pericolosamente aumentate le situazioni di disagio sociale legate alla crescita esponenziale della popolazione straniera, concomitante con la graduale riduzione di risorse finanziarie e umane, utili a favorire una corretta integrazione sociale e assicurare opportuni
livelli di sicurezza”.
fonte (Voce del nordest romano - Anno VI n. 14 • 13 Luglio 2007)